giovedì 10 dicembre 2015

Recensione: Coltello Mora "Robust"

Un coltello a lama fissa, insieme ad un piccolo chiudibile, è un compagno indispensabile in ogni nostra escursione. Tuttavia alcune volte abbiamo incontrato escursionisti attrezzati con coltelli eccessivamente lunghi e pesanti che difficilmente sono realmente utilizzabili. Prima di acquistare un coltello bisognerebbe chiedersi: qual è l’uso principale che ne farò ? Generalmente utilizziamo il nostro coltello per mangiare cioè tagliare pane, salumi o frutta oppure per tagliare una cordicella o fune, insomma per lavori mai eccessivamente gravosi, solo in particolarissimi casi ci potrà capitare di utilizzarlo per usi più intensivi come tagliare o “lavorare” del legno. 
Opinel
Per quasi tutti gli usi comuni dell’escursionista un buon chiudibile, come ad esempio Opinel o Victorinox, assolverebbe egregiamente il suo compito, tuttavia
Victorinox
ritengo che un buon coltello a lama fissa vada sempre portato nel proprio zaino. La sua capacità, in caso di necessità, a resistere a sollecitazioni di gran lunga superiori a quelle di un chiudibile ne fanno infatti, più che un semplice coltello, uno strumento versatile da utilizzare per gli usi più disparati. Non ritenendo il coltello un feticcio ma semplicemente uno strumento a mia disposizione non scandalizzatevi se affermo di averlo utilizzato, alcune volte, per aprire scatolette metalliche, come porta zaino incastrato in una fessura della roccia, o per scavare piccole buche alla ricerca dei lombrichi da utilizzare come esca !
Nella mia lunga esperienza da escursionista ho utilizzato decine di coltelli, generalmente delle marche più blasonate, spesso opere d’arte da ammirare più che strumenti di lavoro. Alcuni di questi, comprati da ragazzo, erano il frutto di lunghissimi mesi di risparmi ma anche di capillari ricerche tecniche che allora, visto l’assenza di internet, si potevano fare solo sulle poche riviste specializzate edite in Italia. Oggi ho ancora gran parte di quei coltelli ma non li porto più con me semplicemente perché sono quasi tutti non utili al mio scopo. 

Viste queste premesse le caratteristiche di un buon coltello da escursione sono, almeno secondo me, queste: 

1) Un buona qualità dei suoi diversi componenti, specie dell’acciaio
2) Una buona maneggevolezza ed un peso ridotto 
3) Un buon rapporto qualità/prezzo 

La domanda fatidica allora è: 
Si possono acquistare “buoni” coltelli da escursionismo a prezzi accessibili a tutti ? 
Secondo me si, e come esempio vi segnalo il modello Robust della Mora of Sweden
Mora Robust
Ricordatevi che il primo punto da tenere in considerazione è la qualità dei suoi componenti il Robust ha una lama in acciaio al carbonio 59/60 hrc con profilo “scandi”, il manico è in gomma TPE antiscivolo mentre il fodero è in plastica. Per quanto riguarda la maneggevolezza il Robust è un coltello tutto sommato piccolo con una lama di poco meno di 10 cm per uno spessore di 3,2 mm, la lunghezza totale è invece di 21 cm , il peso è di soli 100 gr. Veniamo al prezzo di questo piccolo lama fissa, potete trovarlo facilmente in rete dai 13 ai 15 Euro, spesso spedizione compresa. 

Molti diranno che il Robust è: 
1) Brutto ! 
2) Troppo piccolo !
3) La lama al carbonio si ossida !
4) Ha uno spessore della lama troppo basso !
5) Non è un “full tang” ! (cioè manico e lama non sono un tutt’uno)


"Spaccato di un Mora Robust"
Tutte cose probabilmente vere ma, al di là dei gusti personali, “Esistono altri coltelli con queste performance ad un prezzo 10 volte inferiore a quello di un coltello di media qualità oggi disponibile ?” 
La risposta è: No ! 
Vi invito a provarlo sul campo...
non ve ne pentirete !

mercoledì 2 dicembre 2015

Una passeggiata a ... cava Putrisino

Se venite da Siracusa superate l’abitato di Canicattini Bagni e proseguite in direzione Palazzolo Acreide. Raggiungete il bivio di “Passo Ladro” e imboccate la SS 287 in direzione Noto, al km 13, dopo solo cento metri dal ponte ad archi sul fiume Manghisi, sul lato destro, si innesta una stradina asfaltata. Lasciate pure la Vostra auto, sempre in modo che non rechi intralcio anche ai mezzi agricoli più grandi, e seguite a piedi la stessa strada che in breve diventerà sterrata. Dopo aver percorso circa 1,5 km raggiungerete una bella masseria fortificata chiamata Donna Giulia. 

L’edificio rurale prende il suo nome da Giulia De Lorenzo, marchesa del Castelluccio, che alla fine dell’Ottocento ne commissionò la costruzione.
Svoltate a destra e dopo un breve cammino sarete già in vista della cava, ci sono vari accessi ma il più comodo è certamente quello che troverete poco dopo un cancello improvvisato appena terminata la forte discesa lungo il vostro percorso. Entrati nella cava avviatevi verso il torrente, sulla vostra destra fermatevi ad ammirare alcune tombe scavate nella viva roccia e il piccolo romitorio adiacente, tracce superstiti di una delle numerose comunità bizantine che abitavano le nostre cave. Seguite il sentiero scavato nella roccia fino ad arrivare al torrente, da qui non dovrete far altro che seguirne il corso. La cava Putrisino, così come tutte le nostre cave Iblee, seppur ora interamente coperta da una fitta vegetazione, era almeno fino agli anni ’50 dello scorso secolo abitualmente frequentata. 

Allevatori di bestiame che vi portavano i loro animali ad abbeverarsi, contadini delle vicine masserie impegnati nella raccolta della legna da ardere, e l’immancabile presenza del mulinaio che vigilava che la condotta idrica del mulino fosse sgombra da ogni genere di arbusto o sterpaglia e che al tempo della macinatura era accompagnato dalla sua famiglia tutta impegnata 
nella conduzione dell’opificio. In gran parte delle nostre cave la presenza di numerosi alberi da frutto testimonia ancora oggi come la cava fosse frequentata lungo tutto l’arco dell’anno, a Putrisino incontrerete numerosissimi alberi di noce, qualche loto e perfino un albero di mele. Per godere a pieno di queste delizie vi consiglio un escursione nella seconda metà del mese di Novembre, magari le noci saranno oramai quasi completamente fradice ma provate ad assaggiare una delle mele che troverete ai piedi dell’albero, vivrete un esperienza sensoriale oramai pressoché perduta. L’esplosione di sapori e sensazioni che riuscirà a darvi quella semplice mela, oramai destinata ad uno degli animali che vivono nella cava, vi renderà difficile acquistare poi una delle numerose varietà presenti nei nostri centri commerciali.

Stesso discorso per i loti, ben presenti lungo tutto il corso della cava, di cui godrete anche nell’ammirare gli splendidi colori delle sue foglie morte.

Dopo questa breve sosta riprendete il vostro cammino fino ad arrivare al punto in cui il nostro torrente San Marco si immette nel Manghisi, seguendone sempre il corso arriverete al mulino Cirinnà posto sul versante destro. Il mulino oramai pressoché invaso dai rovi è tuttavia ancora visitabile, potrete osservare le due macine, quella bianca del grano e quella lavica destinata all’orzo o all’alimentazione animale, il salto dell’acqua, ed alcuni locali annessi all’opificio come la casetta del mugnaio e l’attigua stalla. Continuate il vostro cammino sempre seguendo la corrente fino al ponte sul fiume Manghisi nei pressi di un altro mulino posto a pochi metri dalla strada statale, dopo una veloce visita anche a questo impianto non dovrete far altro che seguire la strada fino alla vostra macchina che dista solo alcune centinaia di metri.


Coming from Syracuse overcome the town of Canicattini Bagni and head towards Palazzolo Acreide. Reach the crossroads of "Step Thief" and take the SS 287 towards Noto, at km 13, after only a hundred meters from the arched bridge over the river Manghisi, on the right side, it joins a paved road. Please leave your car, always so without causing hindrance to agricultural vehicles even larger, and guests need to walk the same road which soon becomes unpaved. After about 1.5 km you will reach a beautiful fortified farm called Donna Giulia. The rural building takes its name from Julia De Lorenzo, Marchioness of Castelluccio, that at the end of the nineteenth century commissioned the building.
Turn right and after a short walk you will be in sight of the quarry, there are several accesses but the most convenient is certainly what you will find soon a makeshift gate as soon as the sharp fall along your route. Entered the quarry, take your journey into the stream on your right stop to admire some tombs carved into the rock and the adjacent small hermitage, surviving traces of one of several Byzantine communities inhabiting our quarries. Follow the path carved into the rock until you get to the river, from here you just have to follow that course. The quarry Putrisino, as well as all our quarries Iblee, though now entirely covered by dense vegetation, was at least until the 50s of last century frequently visited. Cattle ranchers who brought their animals to drink, farmers from nearby farms involved in the collection of firewood, and the ubiquitous presence of mulinaio who watched the water pipeline of the mill was cleared of all kinds of bush or scrub and at the time of grinding he was accompanied by his entire family engaged in the conduct Opificio. In most of our quarries the presence of numerous fruit trees testifies again today as the quarry was busy throughout the year, to meet Putrisino many walnut trees, some lotus and even an apple tree. To fully enjoy these delights I recommend a hike in the second half of November, maybe nuts are now almost completely soaked but try to taste one of the apples that you will find under the tree, you will experience a sensory experience now almost lost. The explosion of flavors and sensations that he will give you the simple apple, now devoted to one of the animals that live in the cave, then you will make it difficult to buy one of the many varieties found in our shopping centers. Same goes for the lotuses, very present throughout the course of the quarry, you will enjoy even in admiring the beautiful colors of its dead leaves.

After this brief stop resuming your journey until you get to the point where our stream flows into the San Marco Manghisi, following the course always arrive at the mill Cirinnà place on the right side. The mill now almost overgrown with brambles is however still open, you can see the two millstones, the white grain and the lava destined to barley for animal feed, the water jump, and some adjacent areas as the Opificio miller's house and the adjacent barn. Continue your journey always following the current to the bridge over the river Manghisi near another mill just a few meters from the main road, after a quick visit to this facility also will not have to do anything but follow the road up to your machine that is only a few hundred meters.